Chi mi conosce sa che non mi è stato dato il dono della sintesi.
Probabilmente la mia personale Serenella stava per farmene omaggio prima che intervenisse Malefica (cit.”La bella addormentata nel bosco”). Fatto sta che nell’informarmi su come procedere per far sì che una casa editrice prenda in considerazione il mio lavoro, ho scoperto che assieme al romanzo (o parte di esso) bisogna allegare anche una sinossi e la propria biografia.
PANICO.
Cercando nel web, ho trovato un consiglio comune in molti siti specializzati riguardo alla sinossi: 150 parole al massimo.
Ahahahahahahahahahahahah!
Questa la mia prima reazione.
-Ma lo sanno chi sono io? Io sono colei che è riuscita a riassumere un capitolo de “I promessi Sposi” del Manzoni in più pagine del capitolo stesso!-
Ammetto però che c’è una cosa che quest’avventura mi ha insegnato: non impormi più dei limiti.
Così mi ci sono messa d’impegno e incredibilmente ci sono riuscita (confesso un aiutino di Matteo…)
Ora posso finalmente risponedere alla domanda che in molti mi hanno posto “Di cosa parla il tuo libro?”.
Ecco. Vi presento Io.Anna (in 147 PAROLE!!!)
Questa è la straordinaria avventura di Elanor, una guida turistica, che la vigilia di Natale, grazie ad una collana, attraversa un portale temporale che la trasporta nell’Inghilterra del XVI secolo nel corpo di Anna Bolena.
Dopo l’iniziale istinto che la spinge a far ritorno subito a casa, Elanor capisce che il destino le sta dando la possibilità di rimettere insieme la sua vita, fino a quel momento piatta e colma di delusioni, e al contempo di riscattare una delle figure storiche a lei più cara: la seconda moglie di Enrico VIII.
Nel dipanarsi degli eventi non mancheranno passione, intrighi, pericoli e inconvenienti cui Elanor dovrà far fronte. Insieme all’amica Cindy e la figlia Brienne, accorse in suo aiuto, si confronterà con personaggi che prima di quell’inaspettato viaggio aveva conosciuto solo attraverso le pagine dei libri di storia e capirà in prima persona che l’amore non conosce limiti.
Che dite, potrebbe piacervi?
fRa’