
Si può attribuire l’iniziativa di “abbandonare” a sé stessi testi e libri già al filosofo greco Teofrasto, il quale li gettava in mare in una bottiglia; oppure al Progetto Gutemberg, in cui digitalizzare libri era visto come una forma di condivisione (l’ideazione dei moderni e-book per intenderci); oppure ancora con il progetto Born to Read (in Italia Nati per Leggere) in cui alcuni pediatri americani, dopo aver notato che i libri lasciati in sala d’attesa sparivano, istituzionalizzarono l’iniziativa mettendo a disposizione libri gratuitamente.
Insomma, qualunque sia l’origine lo spirito e lo scopo sono gli stessi: divulgare libri senza trarne profitto economico.
“Ma esistono già le biblioteche per questo!” potreste obiettare.
È vero. Ma il BookCrossing va ancora oltre il prestito che fa una biblioteca. L’intento è quello di “far viaggiare” il libro. Entrare nella vita di una persona e creare un’intersezione tra chi lascia il libro e chi lo prende. Un “tocco” anche se solo virtuale.
Altra cosa che caratterizza il BookCrossing è la tracciabilità del volume lasciato. Chi vuole donare un libro deve registrarlo nel sito web attraverso un codice BCID (BookCrossing ID) che permetterà di seguirne i passaggi di mano in mano. Una volta lasciato il volume in uno spazio apposito che si può trovare ovunque ( QUI la mappa dei punti BookCrossing in Italia), chi prende il volume è invitato ad entrare nello stesso sito e registrarne il possesso utilizzando il codice che troverà all’interno.
-> La registrazione al sito, così come tutte le operazioni legate al BookCrossing sono gratuite.
Intorno al BookCrossing, come potrete immaginare, si è creata una community sia virtuale che non, e dal 2003 ogni anno si svolgono i diverse città italiane degli incontri in cui si scambiano libri (evitando di lasciarli in giro per la città), si conosce gente nuova con le stesse passioni letterarie e ci si confronta. ( QUI potete trovare alcune iniziative)
Come sono venuta a conoscenza di questa iniziativa?
Beh, potrei dire che è dovuto al fatto che quattro anni fa nella mia città (MERANO) è stato inaugurato un angolo BookCrossing dalla Biblioteca Civica in quello che è sempre stato considerato un luogo “non raccomandabile”, ovvero il parco della stazione. Questa iniziativa, insieme a dei lavori urbanistici come il servizio di wi-fi gratuito e l’installazione di nuove panchine e rampe per skateboard, ha portato una rivalutazione della zona e la frequentazione da un diverso e nuovo target di persone.
Ammetto che però non l’ho conosciuto così. L’ho conosciuto tramite il profilo Instagram di Emma Watson: la giovane attrice ha pubblicato diversi post in cui mostra di lasciare in giro per le metropolitane londinesi libri autografati da lei con il fine di promuovere l’abitudine alla lettura (QUI trovate l’articolo de IL LIBRAIO.IT che ne parla).
Io ho deciso di partecipare con il mio romanzo “Io. Anna” lasciandone una copia in ogni città che visito. Ho cominciato con Milano (QUI il post in cui lo racconto) e voglio proprio vedere che bei viaggi farà la “mia” Anna 😉
Nella speranza di avervi incuriosito, vi invito a cercare il BookCrossing più vicino a voi e partecipare all’iniziativa.
Facciamo girare la cultura!
#faigirarelacultura
Interessante 👍
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