
Ebbene sì, a distanza di 25 anni la monarchia ha nuovamente tremato a causa di un’intervista bomba. Dopo Diana infatti, anche Harry e Meghan hanno voluto far sentire la loro voce senza, cito, nessun tipo di filtro.
Per farlo si sono rivolti ad una leggenda dei talk show americani: Oprah Winfley, la quale ovviamente non si è fatta scappare l’occasione di intervistare in esclusiva la coppia più chiacchierata del momento, guadagnando una cosa come 7 milioni di dollari di diritti sulla registrazione.
In questi giorni che hanno preceduto la messa in onda integrale dell’intervista, in molti capendo dove si sarebbe arrivati, si sono chiesti “Sarà vero quello che dicono?” ma soprattutto “Perché l’hanno fatto?”.
Cominciamo analizzando i vari punti toccati.
L’intervista, svoltasi sotto la pertica del giardino di un amico dei Sussex, comincia con solo Meghan presente. Gli esperti di comunicazione non verbale sostengono che la scelta dell’abito della duchessa è tutt’altro che casuale. Sceglie di vestirsi di nero, colore che le donne della casa reale riservano solamente per il lutto e per le commemorazioni come il Remembrance Day in cui si celebrano le vittime cadute in guerra o in atti di terrorismo. Un colore che Meghan nella sua vita da attrice ha indossato parecchie volte e che soffriva nel non poter portare a corte. Inoltre sull’abito è presente una stampa: dei fiori di loto che nella simbologia floreale significano “rinascita”. Insomma la duchessa lancia nell’immediato un messaggio chiaro (o almeno per chi nota queste cose).
In molti hanno visto nel trucco e nelle espressioni un richiamo a Lady D e devo dire che anche io ho avuto questa sensazione, ma le analogie con la defunta suocera mi saranno più palesi in altri momenti.
Tralasciamo i messaggi subliminali e concentriamoci sulle parole espresse. Meghan esordisce dicendo che ciò di cui si pente di più è di essere stata ingenua, non aveva mai fatto nessuna ricerca sulla famiglia reale e men che meno cosa volesse dire farne parte. Sostiene che la percezione che si ha della monarchia è completamente diversa dalla realtà. Fa l’esempio di quando dopo aver conosciuto Harry e lui le ha fatto conoscere sua nonna lei non abbia minimamente immaginato che anche nell’intimità di una visita informale lei dovesse fare la reverenza e trattare quindi la nonna del suo compagno da regina. Ci sta, secondo me se non sei nato e cresciuto in Inghilterra, e soprattutto tra la nobiltà, questa usanza non può essere data per scontata. Continua dicendo che una volta ufficializzata la sua relazione con il principe ed è avvenuto il fidanzamento, lei ha dovuto fare molte rinunce. Sostiene che le hanno tolto cellulare, passaporto, patente, insomma si è sentita togliere la sua identità. Ecco, su questo ho dei dubbi. In Inghilterra l’unica persona che può permettersi di guidare senza patente è la regina, quindi se abbiamo visto William, Harry, Carlo, Kate guidare questo vuol dire che la patente ce l’hanno… inoltre mi è sembrato di vedere foto di qualche giornale gossip che mostrava un membro della famiglia reale al cellulare. E come dimenticare il chiacchieratissimo Baby-Shower che le hanno organizzato negli States e a cui lei ha partecipato? Dubito che abbia viaggiato senza passaporto. Quello che è certo è che le hanno fatto chiudere tutti i suoi profili social, questo sì. Profili e blog a cui lei teneva particolarmente perché per anni li ha curati contribuendo a farsi spazio nel mondo dello showbiz. Oprah abilmente le chiede se si è sentita accolta dalla famiglia e sebbene inizialmente lei dica di sì, poi fa emergere situazioni che l’hanno fatta soffrire. Come per esempio l’accusa per cui sarebbe responsabile di aver fatto piangere Kate durante i preparativi delle sue nozze. Meghan sostiene che in realtà è avvenuto il contrario, ovvero che sia stata Kate a far piangere lei criticando la scelta degli abiti delle damigelle. Chiarisce che successivamente la duchessa di Cambridge le ha chiesto scusa facendole recapitare un mazzo di fiori con un biglietto. Ora, un po’ tutte le spose prima del matrimonio sono stressate e un po’ tutte le donne dopo aver partorito hanno sbalzi d’umore dovuti agli ormoni, quindi ci può stare tranquillamente che entrambe abbiano pianto o fatto piangere l’altra (sono umane anche loro alla fine). In molti hanno criticato questa accusa di Meghan verso la più amata Kate, ma io più che soffermarmi su un battibecco tra cognate, ho dato più importanza al messaggio che stava sotto: “nessuno mi ha difesa, nessuno ha voluto far chiarezza sull’accaduto!”. Eccoci qua. Il primo indizio di quella che poi è diventata la mia teoria (ci arrivo, promesso!). Oprah rivive con lei alcune testate dei giornali britannici in cui si nota la differenza di trattamento tra lei e Kate. Meghan ci ride, ma poi ribadisce: “a quanto pare è sempre tutta colpa mia! Se ami me non devi odiare lei e se ami lei non devi per forza odiare me!”. Altro indizio.
Poi tocca argomenti come il fatto che lei era diversa, sapeva cosa voleva dire lavorare, è sempre stata una che si batteva per dar voce alle minoranze, lottava per i diritti delle donne e poi all’improvviso l’hanno messa a tacere. Non poteva fare nulla e non poteva vedere nessuno. Dice: “Ero ovunque, ma non ero da nessuna parte!” riferendosi ai giornali. Paragona la sua situazione al lockdown che la gente ha dovuto affrontare per la pandemia COVID-19.
Arriva il momento cruciale dell’intervista. Meghan è serissima e comincia a raccontare, a fatica, di essere entrata in un tunnel di infelicità. Non si sentiva protetta dalla Firm e le impedivano di difendersi. È depressa, e arriva a pensare di non voler più vivere. È incinta di Archie, chiede aiuto a tutti, si rivolge perfino all’ufficio delle risorse umane, pensando di potersi avvalere a dei sindacati. È chiaro che non sapeva più dove sbattere la testa. Infine ne parla a suo marito, che spaventato capisce che deve fare qualcosa. Ecco allora che inizia la manovra di uscita dai membri attivi della monarchia. Meghan afferma che ciò che l’ha preoccupata di più è stato il fatto che durante la sua gravidanza è stato deciso che il suo bambino non avrebbe ricevuto il titolo e il trattamento di altezza reale e che di conseguenza non avrebbe avuto diritto ad una protezione.
Prima di procedere vorrei sottolineare questo punto. La monarchia e la sua gerarchia ha delle regole ben precise. Giorgio V con la I guerra mondiale si ritrova a dover apportare dei cambiamenti: la regina Vittoria, si sa, ha generato una sfilza di figli e nipoti e diciamo che la casa reale era un tantino “affollata”. Così il re decide che gli unici ad aver diritto al trattamento da altezza reale sono i figli e i nipoti del re. In questo caso quindi Carlo, William e Harry. Durante la gravidanza di Kate la regina decide di riservare questo trattamento anche ai figli di William in quanto erede al trono. Ma nel momento in cui Carlo sarebbe diventato re Archie avrebbe ottenuto lo stesso diritto in quanto suo nipote (a questo proposito vi invito a leggere QUI l’articolo sul tema “titoli reali”, della mia amica ed esperta royal Marina Minelli). Bastava quindi avere un po’ di pazienza, fino a quel momento avrebbe potuto godere della protezione riservata a suo padre (dubito che un bambino se ne vada in giro da solo…). Qui è entrata in gioco una questione di principio e Meghan lo conferma quando sostiene che questo è stato fatto perché Archie sarebbe stata di razza mista. Eccola qua: una vera e propria accusa di razzismo verso la famiglia reale supportata dall’affermazione che qualcuno della Firm si chiedesse di che colore avrebbe avuto la pelle il figlio dei Sussex.
Tra lo shock generale, fa la sua entrata il principe Harry che dopo aver confermato ciò che la moglie ha dichiarato riguardo il mancato aiuto per i suoi problemi psicologici e della preoccupazione razzista verso suo figlio, dichiara che essere parte della famiglia reale è una gabbia. Dice che lui ha sempre avuto questa sensazione ma che ha messo a fuoco il tutto solo dopo aver conosciuto Meghan. Sottolinea le analogie dei problemi di sua moglie con quelli di sua madre e la paura che nutriva che la storia si ripetesse. Sostiene che suo padre e suo fratello non si rendono conto di essere ingabbiati e che nel tentativo di farglielo notare si sia creato uno strappo nel loro rapporto. Alla domanda di Oprah “Ma se vi avessero dato l’aiuto e la protezione che chiedevate, sareste rimasti in Inghilterra?” stupisce la loro risposta: “Certo!”… qualcosa non mi torna.
Bene. Dopo questo “breve” riassunto arrivo a dire le mie riflessioni.
Partendo dal presupposto che nessuno saprà mai la verità, perché se non riesco nemmeno a sapere quello che succede tra le quattro mura del mio vicino di casa, come posso pensare di sapere cosa succede a Buckingham Palace? Penso che più che giudicare se credere o no a ciò che Harry e Meghan hanno dichiarato, dovremmo soffermarci su quello che questa intervista ha significato alla soglia dei 70 anni di regno di sua maestà la regina Elisabetta II.
- La monarchia ha delle regole antiquate? Sì perché si basano su fondamenta che hanno più di mille anni
- È giusto nel 2021 ancora basarsi su regole così vecchie? No. Ma un cambiamento troppo rapido e radicale si chiamerebbe rivoluzione e questo destabilizzerebbe non solo l’Inghilterra, ma credo tutto il mondo. La storia ci insegna che non seguire le regole porta al caos, al disordine e, nel peggiore dei casi, alla guerra.
- È un’istituzione sessista? Sì. Perché malgrado sia attualmente in mano ad una donna, la regina in più di un’occasione ha dovuto mettere da parte il suo essere donna, moglie e madre; e sappiamo quanto questo abbia pesato sul suo matrimonio e sui suoi figli.
- Ci sono cose che non sapremo mai? Certo. Esattamente come non sapremo mai se esiste l’Area 51 e chi ha ucciso Kennedy.
- Meghan doveva immaginarsi a cosa andava incontro? Penso che per quanto lei fosse abituata ai riflettori, nulla è come essere parte della famiglia reale. Ci sono regole, usanze, doveri che senza esservi nato si fatica proprio a comprendere.
- Potevano andarle più incontro? Chi sposandosi non ha dovuto adattarsi a regole, tradizioni e soggetti non del tutto in linea con il proprio pensiero? Sono piccoli/grandi sacrifici insiti nel matrimonio. Meghan forse questo non ha capito, a prescindere dal tipo di famiglia del marito.
Detto questo, quale penso sia stato l’errore alla base di tutto? Non preparare adeguatamente Meghan all’enorme cambiamento a cui andava incontro, e forse anche quello di aver peccato di supponenza credendo di poter rivoluzionare un’istituzione tanto antica. Harry da parte sua sapeva cosa volesse dire vivere nel suo mondo e quindi a mio parere ha sbagliato a non darle il tempo di prepararsi. Sono stati frettolosi, malgrado il consiglio di William di rallentare. Erano molto innamorati, sì, ma a volte la fretta costa cara.
Arriviamo poi alla domanda che in molti si sono fatti: hanno finto?
Io sono dell’idea che sapessero esattamente gli argomenti che avrebbero trattato. Per esperienza personale vi assicuro che tutte le interviste hanno una sorta di scaletta e questo perché nessuno vuole sembrare/apparire impreparato. Per quanto riguarda le emozioni che hanno palesato, beh quello non lo posso sapere e per questo non me la sento di giudicarli, soprattutto alla luce delle delicate tematiche che hanno trattato. Troppo spesso le malattie mentali vengono sottovalutate causando danni enormi a chi ne soffre e a chi sta accanto. Non credo che Meghan abbia mentito e vi spiego perché:
- Entrambi i Sussex a mio parere hanno subito piccoli/grandi traumi che li hanno segnati e insieme sono come una miccia e un fiammifero vicini.
- Non ritengo Harry uno zerbino. Secondo me è un ragazzo fragile, sensibile, che ha sofferto molto le vicende legate alla madre, sia quando era in vita che dopo la morte. Da pedagogista posso affermare che la percezione emotiva nei bambini è amplificata rispetto a quella degli adulti e spesso per sopperire al dolore si costruiscono una bolla in cui si rifugiano e dove sono loro ad avere il controllo. In questa bolla Harry a mio parere, dopo la morte della madre, ha stabilito il bene e il male, ciò che rendeva felice Diana e ciò che la rattristava e che addirittura può averla uccisa. Ha quindi proiettato verso determinati soggetti e situazioni la sua rabbia e frustrazione (stampa, regole e forse anche il padre). Non a caso ciò che l’ha fatto “scattare” è stato vedere nella moglie atteggiamenti ed episodi simili a quelli di sua madre: l’ossessione della stampa, la sensazione di non poter dire la propria opinione, la gelosia degli altri membri della famiglia per il successo mediatico (vedi l’esempio del loro viaggio in Australia in cui sostengono che Meghan avesse riscontrato molto successo che guarda caso è lo stesso luogo in cui anche Diana era emersa dall’ombra di Carlo) e, non di meno, la depressione e la volontà di suicidarsi in gravidanza come era successo alla principessa di Galles. Insomma, chi vedendo tutti questi segnali non avrebbe reagito? La famosa scintilla di cui ho parlato vicino alla miccia. Sì perché non credo che Meghan volesse davvero allontanarsi dalla corona, penso che lei sia una persona estremamente insicura, probabilmente dovuto al suo stato di “mezzosangue”. In più occasioni ha affermato di essersi sentita discriminata perché “troppo bianca per essere nera e troppo nera per essere bianca”. Malessere che chiunque non si senta né carne e né pesce, ha provato almeno una volta. Quando questa sensazione si protrae nel tempo destabilizza e porta a fragilità ed insicurezze che possono talvolta trasformarsi in paranoie. Ora in molti diranno “Fragile Meghan? Ma dove?” Ricordate che la duchessa di Sussex nasce come attrice e moltissimi attori hanno rivelato di aver cominciato a recitare per nascondere timidezza e fragilità. Attraverso la finzione si sentivano forti e apparivano di conseguenza tali. Bene, anche se sembra una donna forte, io penso che Meghan sia estremamente fragile, bisognosa di attenzioni e di controllo. Purtroppo sposando il figlio “cadetto” dell’erede al trono le attenzioni non sono state quelle che si aspettava scatenando così una sorta di reazione a catena con Harry.
Come detto, è la combinazione che è esplosiva non loro singolarmente.
Ovviamente io non sono una psicologa, né tanto meno ho cartelle cliniche che possano dimostrare la mia tesi, mi baso su esperienze, personali e professionali e penso che un’analisi di questo tipo sia migliore che dare superficialmente della burattinaia a lei e dello zerbino a lui.
Quindi concludo dicendo: non credo che Harry e Meghan abbiano voluto prenderci in giro. Penso invece che abbiano un estremo bisogno di aiuto. Il razzismo? Sicuramente è ancora fin troppo presente in tutti i paesi, perfino nella stessa America che ora grida allo scandalo puntando il dito verso la monarchia. Vogliamo ricordare gli ultimi 4 anni presidenziali?
Per favore, evitiamo l’ipocrisia!
Non ci resta che vedere come tutto questo si evolverà e come dice la canzane: “chi vivrà vedrà!”
fRa’
Un pensiero riguardo “Harry, Meghan e l’intervista shock”