Per quanto io sia una super fan(atica) di tutto ciò che è digitale, ammetto che per la correzione delle bozze nulla ancora batte la mia cara amica “penna rossa”.
La prima rilettura l’ho fatta capitolo per capitolo dal pc, ma mi sono accorta che qualche errore mi rimaneva sempre indietro. La visualizzazione, la modalità di correzione (cancella e riscrivi), la luce… tutti fattori che non mi hanno permesso di svolgere il lavoro come avrei voluto.
Quindi…
Si ricomincia alla vecchia maniera!
Ho sempre pensato che questa fase fosse tra le più noiose, invece mi trovo a constatare che sia davvero affascinante. Ho iniziato la stesura di “Io.Anna” più di due anni fa. Non avevo mai scritto nulla e soprattutto non credevo sarei mai arrivata a più del capitolo 5. Rileggere una “io” timida, che si approcciava alla scrittura e che voleva mostrare fin dalle prime righe le sue intenzioni, beh, è teneramente bello.
Ovviamente la mia penna rossa non si fa impietosire e traccia delle linee decise e senza alcun ritegno. Pur sapendo benissimo che una volta inviato tutto ad una casa editrice (non ho ancora deciso a quali inviare il mio lavoro) , questa sarà ancor meno compassionevole della mia Bic.
…Sempre se il mio romanzo verrà anche solo lontanamente considerato!
Penso che dopo aver passato il mio lavoro sotto la penna rossa, sarò pronta a farlo leggere a qualcuno (oltre a mio marito). So già che misentirò sotto esame. Citando George McFly, in uno dei miei film preferiti (Ritorno al Futuro): “E se poi non piace? Se mi dicono che non valgo niente?”
Cosa gli disse Marty? Ah sì
“Se ti ci metti d’impegno, raggiungi qualsiasi risultato”
Grande Giove devo credere che sia così!
fRa’